C.D.I. Vodia Cremoncini

Contatti

Via Saponaro, 32 – Milano

Tel 02 8991 9160

cdi.cremoncini@progettopersonaonlus.it


Il C.D.I. “Vodia Cremoncini” si vuole caratterizzare per uno specifico approccio alla tematica degli anziani e per un particolare stile nella gestione dei bisogni personali degli ospiti.

Il C.D.I. è struttura semi residenziale per l’accoglienza di persone anziane:

  • normalmente di età superiore ai 65 anni;
  • con compromissione dell’autosufficienza;
  • affette da pluripatologie cronico degenerative, anche da demenze, ma senza gravi disturbi del comportamento;
  • con un discreto livello di autonomia, ma a rischio di emarginazione;
  • inseriti in contesti familiari per i quali l’assistenza risulti insufficiente o troppo onerosa.

Il C. D. I realizza interventi in fascia oraria diurna infrasettimanale dalle ore 8.30 alle ore 17.00.

Il Servizio è accreditato con Regione Lombardia per 30 posti, convenzionato con il Comune di Milano per 20, 10 posti sono dedicati a prese in carico in solvenza.

La presa in carico in convenzione avviene a cura dell’Ufficio Coordinamento Centri Diurni del Comune di Milano su segnalazione del “Servizio Sociale Professionale Territoriale” relativo al Municipio di appartenenza del beneficiario. Gli ospiti che desiderano una presa in carico in solvenza possono contattare direttamente il coordinatore del Centro.

Le rette in solvenza sono mensili e sono definite da due fattori:

  • Numero di giornate settimanali di frequenza richieste e contrattualizzate
  • Richiesta del servizio trasporto

Per le persone inserite in posto contrattualizzato con il Comune di Milano la retta è a carico del Comune stesso, Il Comune di Milano ha stabilito, con la deliberazione della Giunta comunale n° 180 del 18/02/2022, una compartecipazione alla spesa da parte degli ospiti in base alle fasce ISEE.

Il Progetto di Servizio si propone di:

  • sostenere la quotidianità e migliorare il benessere psico-fisico degli anziani;
  • mantenere le persone fragili nel proprio ambiente familiare e sociale, evitandone i ricoveri ospedalieri impropri e ritardandone l’istituzionalizzazione;
  • favorire l’autonomia fisica, psicologica e sociale offrendo servizi di base ed interventi di risocializzazione, animazione, stimolazione fisica e mentale;
  • contrastare l’isolamento e la perdita di motivazione valorizzando le risorse e le capacità residue.